Fondo antico ''Luigi Marinoni''

Fondo antico ''Luigi Marinoni'' della Biblioteca civica di Lovere

biblioteca civicaNel corso degli anni ottanta il fondo librario appartenuto a monsignor Luigi Marinoni (1826-1908), figura di spicco del clero bergamasco ottocentesco, nonché erudito e studioso di storia locale, fu donato dagli eredi alla biblioteca civica di Lovere.
Fino alla data di inizio della catalogazione in SBN, tale fondo non è stato oggetto di una catalogazione scientifica, ma solamente di un tentativo di catalogazione “artigianale” piuttosto sommaria. La natura e la composizione di tale raccolta libraria sono state inoltre oggetto anche di una tesi di laurea presentata da Giovanni Sorlini all’Università degli Studi di Milano nell’a.a. 1994-95.
Da tale studio emerge un quadro complessivo dell’articolazione di questo importante fondo librario che, al termine delle operazioni di catalogazione in SBN, risulta essere stato sottostimato e analizzato in modo incompleto.

 
 1. LA CATALOGAZIONE ELETTRONICA 
Il lavoro di catalogazione elettronica con l’inserimento dei dati bibliografici nella banca dati SBN (Sistema Bibliotecario Nazionale) è iniziato alla fine del febbraio 2004, e si è concluso alla metà di marzo 2008. Dall'Ufficio Biblioteche della Regione Lombardia, che ha coordinato il lavoro dal punto di vista tecnico, è stato assegnato alla Biblioteca di Lovere il livello 71 di catalogazione (livello medio-alto) che comporta l'inserimento obbligatorio per tutti i volumi presenti nel fondo librario di determinati dati di descrizione bibliografica quali le qualificazioni della pubblicazione, il rilevamento impronta, la descrizione analitica.


2. IL PATRIMONIO LIBRARIO
L’ammontare librario complessivo risultava essere di 4403 volumi o unità fisiche.
Globalmente il fondo risulta costituito da circa 3/4 di opere moderne stampate dopo il 1831 e da una restante parte di opere antiche, di cui 38 cinquecentine, di queste alcune risultano particolarmente rare e significative; 106 seicentine, oltre a novecento edizioni settecentesche e primo ottocentesche. Completano il fondo alcuni periodici rilegati in volumi, oltre a svariate edizioni musicali e ad alcuni volumi miscellanei di documenti antichi, nonché di manoscritti autografi del Marinoni. Per questo materiale non librario non era prevista alcuna forma di catalogazione.
Tutto ciò per quanto riguarda l’aspetto quantitativo; per quello qualitativo invece, possiamo affermare che circa il 40% delle opere riguarda la letteratura religiosa nelle sue varie articolazioni (teologia, storia ecclesiastica, patristica, spiritualità, devozione, oratoria sacra), mentre il rimanente 60% vede la prevalenza dei settori letterario-filosofico, storico e geografico-naturalistico.
L’articolazione interna di tale biblioteca riproduce da un lato i campi di studio di mons. Marinoni e dall’altro settori inerenti lo svolgimento delle sue funzioni istituzionali (sacerdozio, insegnamento e direzione del Collegio di Lovere). Si tratta quindi di una raccolta libraria che rispecchia i molteplici interessi del suo proprietario che spaziano dalla teologia (materia della sua formazione e della sua attività) alla storia sacra e profana, alla letteratura classica e moderna fino a giungere al dibattito politico ottocentesco di cui era appassionato cultore.


3. IL FONDO ANTICO "L. MARINONI". ALCUNE VALUTAZIONI.
Al termine dell’opera di catalogazione si possono ricavare alcuni primi elementi di valutazione, che proviamo a formulare in modo sintetico.

In particolare emerge:

a) presenza di un buon numero di libri di testo, sussidi e manuali in uso nelle scuole secondarie degli ultimi decenni dell’Ottocento, che rendono questo fondo particolarmente prezioso anche per lo studio dei contenuti disciplinari e delle metodologie didattiche utilizzate nelle scuole italiane post-unitarie. Sappiamo che questa tipologia libraria pur avendo avuto una ampia diffusione non è stata adeguatamente conservata nelle biblioteche pubbliche, a causa del consumo insito nella sua stessa utilizzazione; quindi trattasi di un materiale di elevato valore non tanto bibliologico, quanto storico-documentario);

b) ampia rappresentatività della cultura sette-ottocentesca italiana ed europea distribuita in vari campi disciplinari: dalla letteratura (Monti, Parini, Muratori, Mascheroni, Alfieri, Gessner, Voltaire, Fenelon, Foscolo, Manzoni, Byron, P. Giordani, Goethe, Schiller, Young, Pope, Alfieri, Metastasio …), alla filosofia (Condillac, Locke, Romagnosi, Rosmini-Serbati, Montesquieu …), alla politica (C. Balbo, Cavour, Gioberti, Pellico …), fino ad arrivare all’ attualità con una particolare attenzione riservata alle opere riguardanti il Risorgimento italiano;

c) diffusa estensione delle opere dei classici greco-latini conservati in una pluralità di edizioni che spaziano dal Cinquecento fino ai primi del Novecento e che documentano sia la fortuna, che il successo di alcuni autori, ma anche l’evoluzione degli studi critico-filologici tra Sei-Ottocento;

d) interesse per gli autori di storia locale bergamasca e bresciana (materiale anch’esso eterogeneo per forma e valore, ma sempre piuttosto raro in quanto a conservazione e presenza nelle attuali raccolte pubbliche. Tra questi segnaliamo: Amighetti, Carlo Bravi, Borga, Egidio Gambirasio, Ronchetti, Mario Lupo, Vimercati Sozzi, Ruggeri da Stabello,Giovanni Finazzi …);

e) forte rappresentatività della letteratura religiosa nelle sue forme molteplici che spaziano dalla teologia, alla letteratura devozionale, alla patristica, all’eloquenza sacra, all’agiografia e in particolare si segnalano i maggiori rappresentanti della spiritualità cattolica soprattutto italiana e francese dell’età moderna (Bellarmino, Bartoli, Alfonso Maria de’ Liguori, Francois de Sales, Duguet, Bossuet, La Luzerne, Pascal, Segneri, Lamy, Calmet, Reiffenstuel, Bordalue, Antonio Martini, Gioacchino Ventura, Lohner, Geremia Bonomelli …);

f) ampio settore di raccolte documentarie e di repertori enciclopedici sette-ottecenteschi che vanno dagli Annales ecclesiastici del Baronio in varie edizioni, alla Storia ecclesiastica di Claude Fleury nell’edizione genovese del 1769-1777 in 26 tomi, dagli Annali d’Italia del Muratori (Venezia 1843-47), alla Biblioteca sacra di Giraud-Ruhard edita a Milano nel 1834 in 28 tomi; dal Nuovo dizionario scientifico e curioso sacro-profano del Pivati (Venezia 1746-1751 in 10 tomi riccamente illustrati) al Dizionario universale delle arti e delle scienze curato da Efraim Chambers, stampato a Genova dal 1770 al 1775 in ben 21 volumi;

g) ricco segmento di opere storiche che vede significative presenze di storici antichi (Tito Livio, Tacito, Senofonte, Valerio Massimo …), cinque-seicenteschi (Guicciardini, Paruta, Davila, Sarpi, Bentivoglio …), settecenteschi (Muratori, Giannone, Rollen, Calmet…), ottocenteschi (Denina, Gregorovius, Balbo, Segur, Michaud, Cox, Botta …), nonché di otto annate delle preziose gazzette storico-culturali denominate “Storia dell’anno” edite a Venezia dagli anni trenta del XVIII secolo.


Per stilare un giudizio complessivo su questo fondo bisognerebbe compiere una analisi approfondita sia sul piano della struttura culturale di tale biblioteca, che sul piano bibliografico-editoriale delle opere conservate, unitamente ad una indagine del profilo intellettuale e spirituale del suo possessore; ma tale indagine non rientra nelle finalità dell’operazione di riordino e catalogazione realizzata.

 

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Riferimenti:

- il sito internet dell'l’OPAC del Polo Regionale Lombardo SBN