Si tratta di un'operazione molto interessante per il recupero di zone marginali e non solo - spiega l’Assessore Mauro Mazzon - poiché permette l’acquisto di svariate piante da frutto (più di 90 varietà, ndr) o di olivi a costi molto vantaggiosi, mantenendo alta la qualità delle piante.
L'Ente propone anche per il 2018 la diffusione di piante poco interessanti per l'aspetto produttivo, ma appassionanti per le loro caratteristiche medicinali, terapeutiche, ornamentali, di difesa ecc.. ecc..Tra le specie commestibili, si proporrà quindi il Crespino, la Rosa Canina, il Corniolo, il Sambuco, il Pero Corvino, il Gelso Biano o Nero, il Sorbus Domestica (sorbo), mentre tra quelle ornamentali, non commestibili, ecco il Bosso Comune, la Berretta del Prete (Fusaggine).
Proprio a proposito delle persone che normalmente sono interessate a questo bando, è utile specificare che si tratta perlopiù di hobbisti e semplici amanti della natura, che prediligono un certo ambiente ben curato ma che non devono preoccuparsi troppo del solo aspetto produttivo del loro meleto. Per un frutteto specializzato per la produzione e la commercializzazione di frutta, infatti, non è consigliato l’acquisto del materiale proposto, mentre per completare terreni o giardini, equilibrando l’estetica del paesaggio, il mantenimento del suolo e pur senza dimenticare la produzione “casalinga”, ecco che allora le 90 varietà selezionate e proposte si addicono ottimamente per questi obiettivi. Si tratta di piantine innestate, selezionate, di un anno, di mele, pere, pesche, viti da tavola, nettarine, susine, fichi, albicocche, ciliegie, piccoli frutti, frutti nani, nespole, kaki, melograni, noccioli, mandorle, noci, actinidia (kiwi), oltre alle 4 varietà principali di olivo, ovvero pendolino, leccino, frantoio e casaliva. A causa dei noti motivi sanitari non è consigliato, almeno per qualche anno a venire, l’impianto di nuovi castagneti, fino a quando sarà debellato il “cinipide del castagno”, il terribile insetto che, purtroppo, sta distruggendo importanti porzioni di territorio limitando le funzioni vitali a tutte le piante di castagno.Anche l’actinidia è sotto stretta osservazione dal punto di vista fitopatologico, perché una batteriosi sta minacciando la sua coltivazione, per questo motivo le piante sono tutte, per legge, provviste di passaporto fitosanitario.
Il costo per ciascuna pianta da frutto è di 4,70 euro, fatta eccezione per il kiwi che costa 11 ed i piccoli frutti che costano 5,80 euro, mentre per l’olivo il costo è di 8,50 euro.
Le domande si devono poi presentare entro e non oltre la data del 2 marzo 2018.
La Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi comunicherà in forma scritta, a ciascun richiedente, la data esatta ed il luogo in cui le piante saranno consegnate, indicativamente nella seconda metà del mese di marzo