Dal 2010 i sedici Comuni del lago si sono costituiti in un’aggregazione, da tutti denominata “G16”, con lo scopo di una promozione unitaria e condivisa del territorio lacustre sia per gli aspetti peculiari quali le eccellenze ambientali, paesaggistiche, storiche e culturali sia per ricercare finanziamenti che possano contribuire allo sviluppo socio-economico della popolazione.
In questi anni, grazie a tale azione, è stato possibile ottenere cospicui finanziamenti da bandi regionali che sono stati investiti per interventi di valorizzazione del territorio, alcuni dei quali sono tuttora in corso. La condivisione di intenti tra i Comuni del “G16” ha permesso, unitamente allo sforzo di altri Enti nonché all’organizzazione di eventi di richiamo nazionale e internazionale, di ottenere un costante incremento dell’attrattività nel nostro lago, effetto che è perdurato sino all’inizio della pandemia. La finestra di apertura estiva dalle restrizioni legate al Covid ha mostrato che questo interesse intorno al nostro lago è tuttora elevato.
È con profonda attenzione e partecipazione che il “G16” ha seguito gli eventi relativi al movimento franoso del monte Saresano e ha apprezzato il grande sforzo organizzativo messo in campo da Enti territoriali quali Regione, Province di Bergamo e Brescia, Comunità Montane del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi, Autorità di Bacino e Prefetture delle due Province che, unitamente agli Enti comunali, hanno affrontato in queste settimane le criticità che si sono verificate nel Comune di Tavernola Bergamasca.
Da subito è parso chiaro a tutti che il fenomeno franoso non riguarda solo Tavernola o qualche Comune della contrapposta sponda bresciana, ma è una criticità ambientale di tutto il lago. Per questo auspichiamo che la fase nella quale sono state adottate le prime azioni, quali l’ampliamento del monitoraggio del fenomeno franoso e la definizione dei gradi di pericolosità e di rischio e conseguente piano di evacuazione, nonché l’affidamento dell’analisi dei dati alle Università di Bologna e Firenze, possa addivenire a delle proposte d’intervento atte a contenere e ridurre il più possibile il rischio che da decenni incombe sul nostro lago.
Per tale motivo, il “G16” confida che sia possibile mantenere un tavolo di lavoro e di condivisione dei dati che affluiranno allo scopo di prestare vitale attenzione per il futuro del nostro territorio. Questo tavolo, al quale diamo la piena disponibilità a partecipare, dovrebbe avere anche il compito di promuovere una costante e coordinata informazione nei riguardi della popolazione ed operatori economici fornendo dati certi e condivisi.
A questo proposito si rilevano dati rassicuranti (2 millimetri al giorno) che consentono di tenere il livello di allarme al grado “bianco”, valido per movimenti fino a 10 millimetri giornalieri. Una situazione che garantisce a tutti, residenti e turisti, la possibilità di fruire del territorio in piena sicurezza.
Nonostante la situazione si sia al momento stabilizzata, gli Enti locali stanno mantenendo ai massimi livelli l’attenzione delle Istituzioni regionali e statali sul problema. A seguito di interpellanze bipartisan, si sta concretizzando la possibilità di essere auditi presso le Commissioni congiunte Difesa e Ambiente della Camera dei Deputati al fine di richiedere che vengano stanziate con urgenza adeguate risorse per la realizzazione di un progetto di messa in sicurezza definitiva del Monte Saresano attraverso la stabilizzazione dell’area o, quantomeno, la rimozione controllata dei materiali franosi.
Il “G16” sta inoltre adoperando per definire in questi giorni, insieme all’Associazione “Visit Lake Iseo”, una strategia di informazione e di promozione del nostro lago che sappia raggiungere e contrastare le notizie, a volte diffuse in modo allarmistico, che, purtroppo, hanno causato numerose cancellazioni di soggiorni presso le strutture ricettive del territorio, anche dall’estero. Questo cammino vedrà il necessario coinvolgimento anche degli Enti territoriali quali l’Assessorato al Turismo di Regione e le nostre due Province.
Nel frattempo, come condiviso in una recente Assemblea del “G16”, i paesi rivieraschi si attiveranno per far approvare, entro la fine del mese di aprile, nei propri consigli comunali e in quelli dei territori limitrofi come la Franciacorta e la bassa val Camonica, oltre che nelle assemblee delle Comunità Montane dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano e nelle sedute consiliari delle due Province, un atto deliberativo che, così come altri precedentemente adottati, sottolinei le negatività ambientali derivanti da un’attività estrattiva sviluppatasi senza i necessari contrappesi o attenzioni.
L’Aggregazione dei Comuni lacustri “G16”