Online il volume ''La necropoli di età romana di Lovere''

Da questa pagina è possibile scaricare il file pdf del volume ''La necropoli di età romana di Lovere (BG) – Una comunità sulle sponde del Sebino'' a cura di Maria FortunatiE' stato presentato sabato 16 marzo 2024, presso la Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere, il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG) – Una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. La pubblicazione, edita da SAP Società Archeologica, nasce dalla collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e del Comune di Lovere ed è stata realizzata grazie al patrocinio e al contributo del Consiglio regionale della Lombardia e al contributo del Comune di Lovere.

L’opera è dedicata alla memoria di don Gino Angelico Scalzi, Soprintendente a vita dell’Accademia di Belle Arti Tadini e Ispettore Onorario della Soprintendenza e di Filippo Maria Gambari, Soprintendente archeologo della Lombardia.

Il volume si compone di 644 pagine ed disponibile gratuitamente in versione digitale scaricabile dal link sotto riportato oppure dal sito internet dell’editore (www.saplibri.it).

 

ISBN: 9788899547912
 
 
volume-necropoli-lovere.jpgSinossi

Il ruolo culturale e economico che Lovere ha rivestito in età romana, tra il I e il IV secolo, sino agli esordi del V, si evidenzia grazie agli studi pubblicati in questo volume, compiuti nell’arco di alcuni anni da un gruppo di specialisti altamente qualificati. Gli “scavi” negli archivi sino al 1930, mai condotti in maniera esaustiva prima d’ora, hanno permesso di conoscere e ubicare i rinvenimenti che avvennero in epoche diverse a partire dal XVIII secolo lungo i principali percorsi viari, all’ingresso ed in uscita dall’abitato di Lovere. È stato possibile riconoscere per alcuni siti l’unitarietà della necropoli, le cui caratteristiche si evidenziano comparando le varie scoperte, tra le quali in questo volume si presentano in estensione i risultati degli scavi del 2015.

Le sepolture di I e II secolo, tutte a cremazione indiretta, sono in fase con i recinti sepolcrali; la costruzione sembrerebbe risalire ad età claudio-neroniana; essi rimasero in uso, senza apparente soluzione di continuità, nel IV secolo, sino agli inizi del V, con rispetto dei limiti spaziali, anche se in un contesto di abbandono.

A partire dal III secolo, sono documentate le sepolture a inumazione; gli spazi cimiteriali delimitati dai recinti continuarono ad essere rispettati ma le strutture murarie subirono un deterioramento, plausibilmente per scarsa manutenzione.

Nel IV secolo, si incrementò l’utilizzo delle aree sepolcrali rispetto alla fase precedente.

Infine, nell’ultimo periodo, le sepolture si ridussero e divennero più sporadiche rispetto alle fasi precedenti; l’assenza di corredo o di oggetti di abbigliamento impedisce di fornire un’indicazione cronologica precisa che, indicativamente, potrebbe collocarsi tra la fine del IV secolo e gli inizi del V.

 

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